Il progetto

Quali sono i bisogni a cui si vuol rispondere attraverso questo progetto?

 I bisogni individuati sono sicuramente identificabili su due livelli: 

1. la necessità da parte dei Comuni coinvolti di valorizzare in maniera pubblica un giacimento culturale, importante e su cui si investe molto, in termini di salvaguardia e conservazione: l’archivio.

Si tratta di un come BENE COMUNE ed è questo il concetto che consente di coniugare le esigenze di visibilità, multidisciplinarietà e fruibilità universale, che sono proprie del bene culturale contemporaneo, con il rigore scientifico e professionale necessari per la sua salvaguardia (attraverso la catalogazione e la corretta conservazione).

2. la mancanza di uno strumento di studio e crescita che permetta di leggere l’attualità in chiave interdisciplinare e innovativa creando, nello stesso tempo, nuove attività di coinvolgimento delle comunità, una nuova memoria collettiva e un nuovo stimolo per raccontarsi agli altri. 

In che modo progettuale si può rispondere ai bisogni individuati?

 La base su cui poggia la proposta è questo portale che offre a ricercatori, studiosi, studenti, ma anche a cittadini, turisti e curiosi tanti spunti diversi e l’occasione sia per fare ricerche sia visite in loco.

A partire dagli archivi ordinati dei tre Comuni e messi on line,  si sono inserite digitalizzazioni dei documenti selezionati in quanto correlati agli argomenti ritenuti maggiormente interessanti per i percorsi.

Tali percorsi sono sia virtuali sia fisici e, in tal modo, si accompagna il visitatore nelle gite turistiche di prossimità per riscoprire i gioielli nascosti, che si trovano “dietro casa” leggendone la storia e vedendoli in loco.

I documenti digitalizzati (lavoro effettuato seguendo le linee guida di Regione Piemonte e di ICCD) vengono inseriti sia nel portale sia nel database ognuno collegato all’unità archivistica di riferimento. Sul portale sono più facilmente navigabili perché ubicate nel front-end e, in particolare, inserite negli storytelling creati grazie allo studio e alla redazione di testi specifici.

Linee progettuali

 A spasso tra le bealere della bassa Dora guidati dalle carte d’archivio

L’idea di base per la valorizzazione del territorio di Alpignano, Collegno, Pianezza attraverso l’archivio comunale, si fonda sulla ricerca di documentazione che testimonia la realizzazione antropica di quell’affascinante rete di bealere che attinge l’acqua dalla Dora Riparia e si estende in tutte e tre le località dove molti siti particolari e degni di nota sono nati proprio grazie all’acqua. Il progetto nasce in un momento in cui la siccità ha colpito anche le regioni del nord Italia di solito non soggette al questo problema climatico. Interessante diventa, quindi, studiare le acque minori come queste bealere derivate dalla Dora Riparia e, in questo caso particolare, i canali della bassa Dora afferenti a Alpignano Collegno e Pianezza. La presenza della Dora Riparia fin dal Medioevo è stata fondamentale per la città di Torino e la sua provincia: le sue acque già nel XVIII secolo tenevano pulita l’attuale via Garibaldi che si chiamava proprio via Dora Grossa. La Dora è stata fonte di energia per opifici militari e industrie, ma anche per usi civici come per esempio antincendio, lavatoi, irrigazione domestica e pulizia strada strade.

Le bealere irrigue derivanti dalla Dora Riparia passano accanto ai tre Comuni coinvolti dal progetto e a volte anche nei centri abitati e percorrere questi itinerari consente di visitare molti luoghi diventati simbolo delle cittadine, nati proprio, come detto, per la presenza delle acque: mulini, lavatoi, opifici, ponti… 

Le passeggiate, siano a piedi o in bicicletta (percorsi outdoor green), sono qui ripensate lungo le acque con fermate nei citati punti d’interesse.